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Julia Fellner e Aki Kiefer ritirano gradualmente l'inventario del ristorante rimasto da un incendio irrisolto dalle macerie.
Il punto di partenza del lavoro è ciò che si trova: ciò che avanza, nulla si aggiunge allo spazio e nulla viene tolto. Gli oggetti non vengono portati nella loro posizione originaria e disposti funzionalmente e logicamente, ma vengono raggruppati secondo criteri estetico-formali e proprietà materiche.
Con il passare dei giorni, si sviluppa una struttura complessiva: un mosaico di resti. La riorganizzazione performativa del luogo consente nuove prospettive e al tempo stesso crea un accesso aperto al loro significato.
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