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2015

Curatori

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Le energie lasciate da quella che potremmo chiamare Classe Operaia, che apparteneva alla sottoclasse che ricorda quegli uomini con la definizione di “Minatori”, rimane tra le strade dell’Argentiera. Si ricorda nell’architettura ospitale, la presenza delle famiglie che erano trasferite in residenza all’Argentiera. Le famiglie dei minatori occupavano le residenze un po più a monte della baia nel quartiere di Cala Onano, più a valle il quartiere Bazzinitta era riservato ai minatori non coniugati in vincolo matrimoniale.

 

Quelle energie operative sono disseminate nelle due baie dell’agglomerato minerario. Riportare all’ Argentiera un campo di lavoro ha un contenuto doppiamente esponenziale, da una parte è l’accento evocativo di un passato operoso, dall'altro la volontà di dare una nuova identità inerente la sfera umanista, in un luogo così fortemente antropizzato.

Marco Zamburru

Almanacco Migratorio ha la caratteristica di essere stato progettato da un giovane Artista Sardo, che da sempre ha avuto residenza all’Argentiera, Marco Zamburru. La formazione di Marco Zamburru, dall’ università di Agraria agli studi Umanistici e riferiti alla pratica delle Arti Contemporanee, lo vede interprete nel proprio territorio di un festival che nell’antico borgo minerario a pochi chilometri da Alghero, nella cittadina dell’Argentiera diventa una apertura sullo scenario epocale delle Migrazioni. Almanacco Migratorio è uno dei pochi festival Italiani che pone l’accento su quella capacità antropologica, e non soltanto, che consegna alle specie viventi il grande potere di abitare il Pianeta attraverso la pratica della Migrazione. Almanacco Migratorio mescola le carte anche riguardo al metodo di invito degli artisti partecipanti al festival.

Massimo Barzagli

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Artisti

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