Laura Castellucci

Laura Castellucci (1989) è un’artista italiana che vive e lavora a Firenze. Dopo essersi formata nel campo della pittura e dell’incisione, Castellucci sviluppa una propria linea di ricerca all’interno della poesia verbo-visuale che affronta mescolando le tecniche del collage, del cut-up, e dell’assemblage. Spinta dal desiderio di esplorare il vasto campo della relazione tra parola poetica, materia e immagine, la sua ricerca si estende anche al mondo della scultura e del teatro. Castellucci infatti collabora con compagnie teatrali alla realizzazione di scenografie e sculture indossabili come Puppet.
Marco Zamburru

Marco Zamburru nato a Sassari nel 1981. Dal 2002 vive e lavora
a Firenze. Pittore autodidatta, dal 2006 espone i suoi lavori in
varie personali e collettive.
Dal 2013 è tra i fondatori del collettivo IlGattaRossa, partecipa
a diverse collettive presso Galleria la Corte arte contemporanea
a Firenze. Nel 2014 fonda il progetto di residenza artistica
Almanacco Migratorio, all’Argentiera. Dal 2019 e rappresentato
dalla Galerie Verbeeck - Van Dyck, Antwerp.
Laura Castellucci è un artista che lavora nel campo della poesia visiva e nel teatro di figura con un’attenzione particolare all’interazione tra parola e arte. Marco Zamburru è un pittore, con una pratica ampia e flessibile.
Ispirati dal glossario delle antiche parole sarde che Atzeni inventa per dare un significato ai luoghi e alle persone descritti nel libro, i due artisti hanno creato xxxxx, una performance che si concentra sul concetto di relazione. Per gli artisti infatti, il libro di Atzeni è un potente inno all’incontro e scambio delle varie popolazioni che lentamente approderanno sull’isola andando a formare la popolazione sarda. La performance mette in scena diverse modalità di relazione attraverso sei oggetti dalle forme semplici e concettuale che gli artisti hanno raccolto nelle prossimità di Argentiera. La performance si è sviluppata in collaborazione con Ruth-Marie Henckes e Menno Buggenhout e ha avuto luogo nel teatrino dell’Argentiera.