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UN PUNTO DI VISTA DALL 'ARGENTIERA

L' artista non è altro che un minatore che scava dentro di se la galleria per trovare la propria vena aurea restituendosi al mondo, perché è nel riscontro con l'altro che l'uomo ha la piena realizzazione del sé.


Marco Zamburru

I

Il primo agosto 2016 iniziava così per i nove artisti invitati la residenza all'Argentiera.


L'incipit inserito nell'invito come indicazione poetica e ispiratrice parlava di otto e mezzo e di quel "Asa nisi masa" tanto famoso. La "formula magica" ripetuta da Guido nel film altro non è che l'Anima- quella modalità in cui si ritrova tal volta lo spirito umano- che gli permetterà di avere la rivelazione che da accesso al tesoro della vita.


In queste quattro parole si riassumeva il tema, l'intento e il significato di tutta quella esperienza.

II

Gli artisti infatti chiamati a risolversi in quei concetti, con quella formula avevano trovato nel luogo minerario abbandonato la chiave di volta per realizzare i propri lavori, che in un secondo momento ci saremo resi conto usciti proprio dalla materia del paesaggio circostante e dalle persone in modo naturale.


Le opere, tralasciando ogni aspetto oggettivo presente, si snoccialavano man mano nei giorni in un contesto personale, portando la sperimentazione a risultati del tutto romantici, e insieme espressioni pienamente compiute di quel Artista nel mondo e mondo nell'artista di Goethiana memoria.

III

Questi percorsi avevano fatto fiorire opere che, oltre il dato e la sua elaborazione, esprimevano tutte una certa comprensione di cosa era stata l'esperienza di Almanacco Migratorio per ognuno degli artisti partecipanti. Ogni opera cioè aveva in se un senso forte della realtà, e oltre l'elucubrazione e la poetica avevano i piedi ben piantati a terra.


La soggettività romantica che aveva animato il lavoro era arrivato a produrre opere che portavano un' essenza concreta che si inseriva perfettamente nella piccola società collettiva del borgo, anzichè mettersi in mostra esprimendo il proprio sè individuale, fine a se stesso e scollegato dal mondo circostante.

IV

Tutto insomma, o quasi, anche negli elementi della natura, tornava, come controllando il moto di un qualche atto psicomagico, avevamo messo in scena la vita e il limite.


Qualche giorno dopo, nei primi giorni di settembre molte persone sarebbero ritornate alla realtà un po'
cambiate.

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