Affascinato dal paesaggio dell’Argentiera, da una natura che cresce selvaggia tra rovine di antiche case logorate dal sale, dal sole e dal vento, ho realizzato due sculture. “Maestrale” consiste in una vecchia rete per materassi, adagiata sul pavimento dello spazio espositivo a evocare l’immagine d’una bandiera che gradualmente dissolve mentre l’alito d’un vento immaginario ne agita le forme.

 

“Scintille” è invece una fune di metallo, frammento d’un antico traliccio, da una cui fenditura pare scaturire una scarica di gialle faville. Queste, altri non sono che piccoli fiori spinosi, colti nel prato in cui giaceva la rugginosa carcassa dell’elettrodotto, come metafore di una forma d’energia in- dominata e indominabile .